Festa del cinema, Anatomia di una caduta: trailer italiano del thriller Palma d’Oro a Cannes 2023 (Al cinema dal 26 ottobre)
Tutto quello che c’è da sapere su “Anatomia di una caduta”, il thriller di Justine Triet con Sandra Hüller, in anteprima italiana alla Festa del cinema di Roma e al cinema dal 26 ottobre con Teodora Film.
Dopo la tappa al Festival di Cannes 2023, dove ha vinto la Palma d’Oro, l’incredibile successo al botteghino francese, dove ha totalizzato oltre un milione di spettatori nel primo mese di programmazione, e la tappa al Festa del Cinema di Roma (18-29 ottobre), a partire dal 26 ottobre approderà nei cinema italiani con Teodora Film Anatomia di una caduta, il thriller legale di Justine Triet osannato dalla critica internazionale e interpretato da una straordinaria Sandra Hüller, già data tra le favorite nella corsa agli Oscar. Il film è un thriller che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi.
Anatomia di una caduta – Trama e cast
La trama ufficiale: Sandra, Samuel e il loro figlio non vedente Daniel hanno vissuto in una remota località di montagna nell’ultimo anno. Quando Samuel viene trovato morto fuori casa, viene avviata un’indagine per morte in circostanze sospette. Nell’incertezza, Sandra viene incriminata: è stato suicidio o omicidio? Un anno dopo Daniel assiste al processo di sua madre, una vera e propria dissezione della relazione dei suoi genitori.
Il cast include Sandra Hüller (Sandra), Samuel Theis (Samuel), Milo Machado Graner (Daniel), Swann Arlaud, Antoine Reinartz
Jehnny Beth, Saadia Bentaïeb, Camille Rutherford, Anne Rotger, Sophie Fillières.
Anatomia di una caduta – Trailer e video
https://www.youtube.com/watch?v=6toqRpPY1LE
Trailer italiano ufficiale pubblicato il 30 settembre 2023
Curiosità sul film
- Justine Triet dirige “Anatomy Of A Fall” da una sua sceneggiatura scritta con il regista e sceneggiatore Arthur Harari (Onoda – 10.000 Notti nella giungla). Harari e Triet hanno già collaborato per Sibyl – Labirinti di donna (2019).
- Il film segna la seconda collaborazione della regista Justine Triet con l’attrice Sandra Hüller dopo “Sibyl – Labirinti di donna”.
- La regista ha deciso di non far leggere la sceneggiatura a Milo Machado Graner, che interpreta il figlio ipovedente della coppia: “Abbiamo deciso di non fargli leggere la fine della sceneggiatura prima di iniziare le riprese. Volevamo metterlo nello stesso stato di incertezza di Daniel nel film. Così passava il tempo a chiederci: “Ma è colpevole o no? “. Gli abbiamo anche proibito di imparare il testo in anticipo per non congelare nulla. D’altra parte, abbiamo parlato molto del contenuto delle scene che avrebbe interpretato. Abbiamo cercato con lui lo stato per trovare le emozioni prima delle parole.”
Note di regia
Volevo fare un film sulla sconfitta di una coppia. L’idea era di raccontare la storia della caduta di un corpo, in mod tecnico, per farne l’immagine della caduta della coppia, di una storia d’amore. Questa coppia ha un figlio che scopre la storia dei suoi genitori in un processo – un processo che sviscera metodicamente il loro rapporto – e questo ragazzo passa dalla fase dell’infanzia, incarnata dall’assoluta fiducia nella madre, a quella del dubbio. E il film guarderà a questo passaggio. Nei miei film precedenti i bambini erano presenti, ma non avevano la parola, erano lì; ma non avevamo il loro punto di vista. È come se fosse giunto il momento di integrare lo sguardo del bambino nella storia, di bilanciarlo con quello di Sandra, la protagonista.
Sulla scelta di Antoine Reinartz come procuratore generale: “L’ho scelto per la modernità che dava al personaggio. Porta l’alterità nel film, crea entra nel mondo contemporaneo e ne rompe la solennità impolverato dal processo… In un certo senso interpreta il cattivo, ma un cattivo molto seducente e subdolo, sgargiante. Parla al posto del morto e deve restituirlo ultimo, che non vediamo quasi mai, tenero, farci capire, come i giurati, che quest’uomo merita di essere difeso. Antoine porta una dimensione arena in tribunale, la violenza civile dell’accusa…Vincent Courcelle-Labrousse (il nostro consulente avvocato) ci aveva detto: ‘siamo sempre richiesti da amici che vogliono che li difendiamo, e cioè sempre una trappola. Questa nozione di trappola, o per niente distanza difficile o addirittura impossibile da trovare, era importante per l’identità del duo di legali.”
Sul tornare a lavorare con l’attrice Sandra Hüller: “Volevo lavorare di nuovo con lei, dopo SYBIL. Io ho scritto per lei, lei lo sapeva, è una delle cose che mi ha spronato fin dall’inizio. Questa donna libera che alla fine viene giudicata anche per come deve vivere la propria sessualità, il proprio lavoro, la propria maternità: pensavo avrebbe portato una complessità, un’impurità al personaggio, che averebbe eliminato completamente la nozione di “Messaggio”. E poi ci siamo davvero incontrate di nuovo sul set. Ha portato una convinzione, una verità, che trascende la sceneggiatura. È qualcuno che ancora percepisce il minimo dialogo artificiale in una realtà che lo attraversa. Oppure lo rifiuta e me lo rigetta in faccia. È molto viva, in ogni caso; lei arriva e ha un punto di vista forte, tutto passa attraverso il suo corpo. Impregna chimicamente il film come pochi attori. Alla fine delle riprese, ho avuto l’impressione che mi avesse donato una parte di sé, davvero. E che ciò che avevo catturato non poteva essere riprodotto…”
Justine Triet – Note biografiche
Justine Triet si è laureata alla Scuola Nazionale di Belle Arti di Parigi. I suoi primi film mettono in discussione il posto dell’individuo all’interno del gruppo. Sur Place (2007) girato durante le manifestazioni studentesche, Solferino (2008) realizzato durale le elezioni presidenziali. Nel 2009 ha realizzato Shadows in the House in una cittadina di Saõ Paulo. Naughty Girl, Bad Boy, il suo primo mediometraggio di finzione, ha vinto numerosi premi in festival in Francia e all’estero (Premio EFA per il cinema europeo alla Berlinale 2012, Grand Prix del Festival Premiers Plans d’Angers, Grand Prix del Belfort Festival, preselezione per il César du court 2013).
Il suo primo lungometraggio La Battaille de Solferino è stato selezionato all’ACID di Cannes nel 2013 e candidato al César 2014 nella categoria miglior opera prima. Tutti gli uomini di Victoria, il suo secondo lungometraggio, ha aperto la Settimana della Critica (Festival di Cannes) nel 2016. Interpretato da Virginie Efira, il film è stato nominato cinque volte ai César, tra cui miglior film e migliore attrice. Nel 2019 Justine Triet ha diretto il suo terzo lungometraggio Sibyl – Labirinti di donna, selezionato nella selezione ufficiale al Festival di Cannes.
Anatomia di una caduta – foto e poster